Cultura digitale, comunicazione strategica, innovazione: nasce la Direzione Generale Digitalizzazione e Comunicazione

Data di pubblicazione: 8/09/2025

Data ultimo aggiornamento: 8/09/2025

Il Direttore generale Andrea De Pasquale assume le redini della nuova Direzione generale per la Digitalizzazione e la Comunicazione, istituita con il D.P.C.M. 15 marzo 2024, n. 57, nell’ambito di una riorganizzazione complessiva del Ministero della Cultura, con l’obiettivo di coordinare, innovare e potenziare le attività digitali e comunicative dell’Amministrazione.
Pensata per guidare e coordinare la trasformazione digitale del patrimonio culturale italiano, la nuova Direzione avrà il compito di:

  • promuovere la digitalizzazione e la valorizzazione dei beni culturali
  • implementare le strategie di comunicazione istituzionale per una promozione trasversale delle iniziative culturali
  • rafforzare la presenza del Ministero nei media e nelle piattaforme digitali
  • coordinare iniziative di innovazione tecnologica a livello nazionale

“In un momento storico in cui l’innovazione tecnologica ridefinisce il rapporto tra cittadini e istituzioni, tra memoria e futuro, il nostro compito sarà quello di garantire un accesso sempre più inclusivo e sicuro al patrimonio culturale del Paese”, afferma il dott. De Pasquale, “intendiamo lavorare per rendere il patrimonio culturale italiano fruibile in forme nuove, integrate e partecipate, valorizzando il contributo delle professionalità interne al Ministero e promuovendo sinergie con enti pubblici, università, imprese tecnologiche e realtà del terzo settore.”

La nuova Direzione, nell’ambito del Dipartimento per l’amministrazione generale, si compone di due servizi:

Al suo interno opera l’Istituto centrale per la digitalizzazione del patrimonio culturale – Digital Library.

La Direzione generale Digitalizzazione e Comunicazione rappresenta la risposta del MiC alla necessità di sviluppare politiche e progetti che rendano l’immenso patrimonio culturale italiano accessibile, dinamico e connesso, in un’epoca in cui la cultura si vive, si condivide e si scopre sempre più attraverso gli strumenti digitali.